L’effimera rigenerazione di Roma
“Negli ultimi anni Roma si è affidata a un’economia basata sempre più sul turismo, sugli eventi e sulla presenza di milioni di persone che passavano qualche notte in città, persone che se lo potevano permettere.
Parallelamente, le istituzioni hanno coltivato un modello di rigenerazione urbana che avrebbe dovuto ridare nuova vita agli edifici pubblici in vendita, ma che ha creato più che altro realtà effimere, spesso estranee ai quartieri dove sono nate, con scarsi benefici per gli abitanti, e che in alcuni casi hanno funzionato solo per i grandi investitori intenzionati ad aprire alberghi di lusso nella capitale. Ora, con il crollo di questo modello di crescita, la capitale è una città di spazi vuoti.”
Sarah Gainsforth
RENATO GUIDI
Tutto nasce da una crisi economica…. che non è stata una crisi (dal 2007) ma un alibi portato avanti da tutti gli imprenditori e da tutta la classe politica per nascondere il fatto che non hanno capito che il sistema economico era cambiato!
Concordo che l’unico settore che in questo periodo ha funzionato ,è quello turistico alberghiero,infatti il flusso dei viaggiatori è aumetato in maniera esponenziale ma il tutto e’ andato avanti in maniera incontrollata,di bassa qualità, creando non pochi problemi al traffico, alla manutenzione,ai rifiuti e soprattutto alla sicurezza con b&b essenzialmente abusivi.
I soldi per fare… a Roma ci sono sempre stati,le banche in questi anni sono sempre state piene di soldi in attesa d’investimenti mai programmati.
Nel settore imprenditoriale l’entrata dei fondi d’investimento e delle sgr è stata un’altra causa di rallentamento ma a parere mio la maggiore responsabilita’ va’ ricercata nella incapacità della classe politica che non è riuscita a generare una nuova programmazione per una citta’ sostenibile, decarbonizzata, resiliente, percorribile, organizzata e soprattutto atta ad essere la capitale d’italia.
Le scelte dovranno essere affrontate con delle analisi oggettive di tutte le criticità e delle poche cose funzionanti.
La direzione dovrà essere data con regole e tempi ridotti al minimo tramite accordi stato, regione e comune.
Incentivi di questo tipo sicuramente saranno l’arma vincente per una nuova era ma la cosa che mi preoccupa di più è che ancora non ho sentito nessun tavolo tecnico incaricato o nessuna commissione istituzionale che sta’ effettivamente analizzando come ripartire con efficenza e con obbiettivi prestabiliti.
Una voce unica ,tra le associazioni, gli ordini e le categorie, dovrebbe elevarsi per promuovere quanto tutti dicono separatamente ….altrimenti accontentiamoci delle giostre e del parco dei divertimenti!