VIDEOREGISTRAZIONE PER NON TORNARE AL PASSATO VISIONEROMA INCONTRA STEFANO FASSINA
VIDEOREGISTRAZIONE
PER NON TORNARE AL PASSATO
VISIONEROMA INCONTRA L’ON. STEFANO FASSINA
CONSIGLIERE COMUNALE SINISTRA PER ROMA
Stefano Fassina
Economista, deputato della Repubblica Italiana e consigliere comunale di Roma, nonché ex viceministro dell’Economia sotto il ministro Fabrizio Saccomanni nel governo Letta.
A 19 anni s’iscrive al Partito Comunista Italiano e dal 1990 al 1992 è segretario nazionale degli studenti universitari di Sinistra giovanile.
Laureato in discipline economiche e sociali alla Università Luigi Bocconi di Milano, nel 1996 è consigliere economico del Ministro delle finanze Vincenzo Visco (governo Prodi I), passando nel 1999 al dipartimento Affari economici della presidenza del Consiglio.
Già consulente della Banca di sviluppo inter-americana, dal 2000 al 2005 è economista al Fondo monetario internazionale.
È stato editorialista de l’Unità e ha all’attivo numerose pubblicazioni di scienza economica, anche in collaborazione con altri studiosi, fra i quali il più volte ministro Vincenzo Visco.
Il 24 novembre 2009 è scelto come responsabile nazionale Economia e Lavoro del Partito Democratico nella segreteria nazionale del neosegretario Pier Luigi Bersani.
Nel dicembre 2012 si candida, a Roma città, alle primarie del Partito Democratico indette per eleggere i candidati del partito al Parlamento italiano in vista delle elezioni politiche italiane del 2013; Fassina ottiene il primo posto a Roma città con 11 762 preferenze.
L’8 gennaio 2013 la direzione nazionale del Partito Democratico lo candida alla Camera dei deputati nella posizione numero tre della lista PD nella circoscrizione Lazio 1.
Alle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013 Fassina viene eletto deputato al Parlamento della Repubblica Italiana.
Il 2 maggio 2013 è nominato viceministro dell’economia e delle finanze nel governo Letta, unitamente a Luigi Casero e ai sottosegretari Pier Paolo Baretta e Alberto Giorgetti.
Il 4 gennaio 2014, in contrasto con la nuova linea del partito rappresentata dal segretario Matteo Renzi, presenta dimissioni irrevocabili lasciando l’incarico di viceministro dell’economia.
Il 4 maggio 2015 è tra coloro che votano no all’Italicum, la nuova legge elettorale approvata dalla Camera dichiarando poi di non volersi ricandidare con il PD.
Il 23 giugno 2015 Fassina, durante un incontro del circolo PD di Capannelle, annuncia la sua uscita dal Partito Democratico; il giorno successivo annuncia l’abbandono anche del gruppo parlamentare democratico assieme alla deputata Monica Gregori
Il 3 novembre 2015 aderisce al gruppo parlamentare Sinistra Italiana – Sinistra Ecologia Libertà.
Nel novembre 2015 si candida a sindaco di Roma per le elezioni del 2016. La sua candidatura è appoggiata oltre che da Sinistra Italiana anche da Rifondazione Comunista, L’Altra Europa con Tsipras, Partito Comunista d’Italia e da vari gruppi locali della capitale, che danno vita alla lista unitaria “Sinistra X Roma”. Al momento della presentazione ufficiale della candidatura, l’8 maggio 2016, le autorità competenti non ammettono la lista alle elezioni per alcune carenze formali; il 16 maggio successivo il Consiglio di Stato accoglie il ricorso di Fassina e consente la regolare partecipazione della lista alle elezioni comunali.
Il 5 giugno 2016, in seguito alla riammissione della sua lista alla corsa elettorale, viene eletto consigliere comunale di Roma. La lista ottiene il 4,47% dei consensi.
Alle elezioni politiche del 2018 viene rieletto deputato, nelle liste di Liberi e Uguali nella circoscrizione Lazio 1.
L’8 settembre 2018 dà vita all’associazione politica “Patria e Costituzione” (PeC).
Nel 2020, pronunciandosi in merito al referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari, si schiera in favore del Sì.
E’ tra i promotori di ‘Romaventuno’: un progetto politico fondato su una coalizione sociale da articolare e radicare a Roma.