Sempre più la “politica” che “attrae” purtroppo è quella degli affabulatori che poi alla prova del governo concreto di un paese o di una città a volte fanno catastrofi o si dimostrano totalmente incapaci.
Oppure, se privi di esperienza, ma pieni di presunzione, non fanno funzionare la macchina amministrativa, cambiano ripetutamente assessori e dirigenti, non colgono le occasioni e opportunità nazionali ed internazionali.
Oppure sono dotati di eccessivo narcisismo e non creano un indispensabile clima di collaborazione con le forze politiche che hanno concorso e devono concorrere ad eleggerli.
Molti che aspirano ad essere o a riconfermarsi Sindaco della Capitale rientrano in queste categorie.
Molti di noi di Visioneroma ritengono che malgrado ritardi e titubanze con la proposta di un uomo di esperienza e credibilità internazionale come Roberto Gualtieri, lo schieramento che ha raggiunto l’intesa di presentarsi unito, non aveva necessità di fare delle primarie.
Sarebbe stato più logico da parte del gruppo dirigente nazionale e romano della coalizione, assumersi la responsabilità di proporre direttamente il nome del sindaco e almeno di una parte della squadra assessorile, individuando uomini e donne capaci e d’esperienza e facendo semmai una consultazione di conferma.
Nei mesi passati abbiamo tentato in tutti i modi a spingere perche’ tra Calenda ed il Pd si trovasse una intesa basata sul rispetto reciproco, anche attraverso un binomio sindaco – vicesindaco che suggellasse questo patto. Ma tutto è stato inutile e le distanze con il tempo sono aumentate.
Oggi questa frantumazione può concorrere ad una sconfitta cocente che potrebbe riproporre tristi esperienze del passato.
Abbiamo ancora la speranza, sondaggi alla mano, che, vicino alla scadenza elettorale una scelta saggia possa ancora prevalere.