LA LEGGE SU ROMA CAPITALE NUOVI AGGIORNAMENTI – AUDIZIONI DELLA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI – DOCUMENTAZIONE
L’ASSOCIAZIONE HA CHIESTO ALLA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI DI POTER PARTECIPARE ALLE AUDIZIONI PROMOSSE IN MERITO ALLA LEGGE DI RIFORMA COSTITUZIONALE SUI POTERI DELLA CAPITALE.- LA RICHIESTA E’ STATA ACQUISITA.
E’ STATA PERTANTO FORMULATA UNA PRIMA BOZZA DI DOCUMENTO DA PRESENTARE NELLA AUSPICATA AUDIZIONE, OPPURE, OVE NON FOSSE POSSIBILE DA INVIARE ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE.
IL TESTO ELABORATO CONGIUNTAMENTE DA SANDULLI E MINELLI E’ LA BASE DI OGNI GRADITO SUCCESSIVO APPROFONDIMENTO.
BOZZA DI TESTO INDIRIZZATO ALLA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI
Oggetto: Audizione Commissione Affari Costituzionali
Desideriamo in primo luogo ringraziare il Presidente e tutti i componenti della Commissione per l’invito a quest’importante Audizione concernente l’esame dei progetti di legge costituzionali C. 278 cost. Morassut, C. 514 cost.Barelli, C. 1241 cost. Morassut e C. 2001 cost. Giachetti, recanti “Modifiche agli articoli 114, 131 e 132 della Costituzione, concernenti l’istituzione della regione di Roma capitale della Repubblica, o comunque per l’acquisizione della nostra valutazione.
La riforma dell’ordinamento di Roma Capitale è stata piuttosto “accidentata”.
Il Parlamento è intervenuto sul ruolo e i poteri di Roma con la legge 396 nel 90 con la quale ci si era limitati a riconoscere specifiche risorse finanziarie, legge poi abrogata.
Dopo 8 anni dalla modifica dell’articolo 114 della COSTITUZIONE , viene definito l’ordinamento transitorio di Roma Capitale, vengono attribuite alcune deleghe amministrative su specifiche materie, prevedendo che con successivi decreti legislativi si sarebbe disciplinato l’ordinamento transitorio anche sotto il profilo finanziario.
Nel 2010 con il decreto legislativo 156 sono state disciplinatele disposizioni fondamentali dell’ordinamento della città (poi recepite nel nuovo Statuto).
Nel 2012 con il decreto legislativo 61 si conferiscono risorse a Roma capitale, (eliminate nel 2016) e viene previsto che la Regione Lazio con apposita legge avrebbe potuto conferire a Roma proprie competenze amministrative, ma la Regione ha trasferito solo alcune competenze in materia urbanistica.
Arriviamo poi alle iniziative parlamentari attuali, con I disegni di legge di natura costituzionale avviati nelle precedenti legislature che, con ampie convergenze politichefacevano ben sperare e che, cambiato il quadro politico e davviate altre riforme costituzionali, in particolare quella sulle autonomie regionali, destavano preoccupazioni sulla loro ripresa.
Siamo partiti da una breve cronistoria per denotare il lungo cammino che questo importante provvedemento alle proprie spalle .
Abbiamo quindi con piacere appreso non solo della ripresa della discussione parlamentare partendo dai diversi progetti di legge già depositati ma anche che la Presidente del Consiglio sarebbe determinata a presentare un disegno di legge dello stesso governo che, a quanto sembra, non dovrebbe essere molto diverso da quelli già in discussione, a loro volta con molti punti di convergenza tra loro.
La conseguenza potrebbe essere non un nuovo intralcio, bensì un acceleratore della questione.
Gli elementi di convergenza consisterebbero sostanzialmente nella costituzione per Roma Capitale di un ente semiregionale cioè un ente che abbia potestà legislative e anche potestà di programmazione e di indirizzo proprio di una Regione, esclusi alcuni funzioni che rimangono regionali (sanità ecc.)
La nostra associazione si è occupata fin dalla sua costituzione della necessità di un nuovo ordinamento della Capitale a somiglianza delle altre grandi Capitali Europee.
Anzi tra le proposte avanzate riproponiamo la creazione di un organismo internazionale che raccolga le reciproche esperienze e che abbia sede proprio a Roma.
Diamo grande importanza a questa audizione della commissione Affari Costituzionali, al ruolo che può svolgere perché “il treno” possa rimettersi in moto in maniera rapida.
È chiaro che il raggiungimento di un’intesa in prima lettura alla Camera dovrebbe senza troppi scossoni trasferirsi anche alla lettura al Senato e poi di nuovo alla Camera e poi di nuovo al Senato, nella speranza che proprio il percorso di larghe convergenze seguito, possa non rendere necessario la consultazione referendaria.
L’associazione ritiene indispensabile che la Capitale debba avere più ampi poteri, anche poteri legislativi consentendo al Comune, tra i più estesi e popolati d’Europa, di fare anche delle leggi autonome su alcuni terreni e disporre di risorse adeguate consentendole di avere un rapporto diretto con la finanza regionale e di poter accedere ai fondi di sviluppo e coesione direttamente, potendo avere un rapporto diretto con il Governo senza transitare per la Regione sui fondi per il trasporto, per la casa e tante altre cose ancora.
Ci siamo poi posti la questione dei confini della Capitale a caratteristica semiregionale: qui abbiamo constatato pareri difformi. Anche nei nostri approfondimenti abbiamo constatato argomentazioni che si contrappongono e che richiederanno uno sforzo di sintesi.
Infatti se da una parte è molto sentita l’identità di Roma che si vorrebbe tenacemente conservare (è sufficiente considerare che l’Area Metropolitana non è mai stata “sentita” dai cittadini) dall’altra si avverte l’esigenza, soprattutto a fronte di nuovi poteri, che occorre dare un respiro metropolitano a questa operazione perché ormai noi dobbiamo ragionare in termini di Area Vasta.
Nel Lazio si pone poi il problema del rapporto con le caratteristiche particolari della Regione, che già soffre di essere “Romanocentrica”, che con l’ampliamento dei poteri e poi delle dimensioni rischierebbe di accentuarsi.
Sarà compito di un legislatore attento e di un rapporto inter istituzionale tra Roma Capitale e la Regione Lazio fa si che per il fatto che c’è un’altra entità il Governo Regionale non ne abbia detrimento: perche’ se c’è una una Capitale più forte questa trascinerà poi il resto del dei territori ad uno sviluppo maggiore.
La lettura delle proposte evidenzia quindi la necessaria collaborazione tra Regione e la nuova Roma Capitale per definire quali sono le materie sulle quali la nuova entità potrà esercitare potestà legislative, qual è l’entità delle devoluzioni nell’ambito dell attuale sistema concorrente.
Parimenti riteniamo fondamentale che, in questa sede, in questa fase legislativa ed in questo spirito auspicabilmente collaborativo, si approfondiscano e sciolgano (anche attraverso questo positivo coinvolgimento attivato dalla Commissione affari costituzionali) le funzioni principali, individuando e risolvendo preventivamente tutti i possibili conflitti e confusioni tra Stato, Regione e Capitale circa l’attribuzione delle competenze e delle risorse in grado di garantire, da un lato, autonomia finanziaria adeguata alle necessità di gestione e sviluppo di una grande città internazionale.
Accanto a tutto ciò non può essere sottovalutata la questione delle municipalità sottostanti al Comune che la stessa legge potrebbe definire e che nel frattempo, come è scritto nel programma del Sindaco, lo stesso attuale comune potrebbe attuare con un effettivo decentramento, a Costituzione nvariata, dando corpo ai poteri previsti dal Decreto Legislativo n. 112/98 sapendo che la battaglia si vince con il giusto bilanciamento tra sussidiarietà e solidarietà.
Infine rilanciamo una delle proposte a noi care: il Sindaco di Roma deve essere almeno invitato al Consiglio dei ministri quando si trattano argomenti relativi alla Capitale.
Ribadiamo, dunque, il nostro parere positivo sulla rinnovata attenzione nel dare concretezza al ruolo unico di Roma Capitale già previsto in Costituzione, ma mai pienamente attuato.
Rinnovando il nostro ringraziamento inviamo cordiali saluti
Per l’associazione
il Presidente il Vicepresidente
Claudio Minelli Piero Sandulli
ALCUNE REGISTRAZIONI DI AUDIZIONI
AUDIZIONE DEL 20 GENNAIO 2022
COLLOQUIO SULLE NOVITA’ 20 GENNAIO 2025
Ho ascoltato con attenzione la intervista fatta dal nostro Presidente all’onorevole Roberto Morassut sui temi della modifica della normativa relativa a Roma Capitale. Fa anche piacere riscontrare che sul tema vi è una certa comunione di intenti tra i parlamentari eletti a Roma nei diversi schieramenti. Tuttavia, in attesa del Parlamento, è già possibile avviare un primo decentramento dei poteri verso i Municipi conferendo ad essi poteri speciali e differenti per ogni territorio. Era una promessa fatta dal Sindaco in campagna elettorale ed è giunto il momento di avviare questo processo di decentramento insieme alla semplificazione delle procedure amministrative, da realizzare con l’aiuto della informatica. Invero, attuando la sussidiarietà, nella solidarietà, i problemi di Roma ( certamente non facili) potrebbero trovare migliore soluzione. Lo spunto dei disegni di legge pendenti in Parlamento potrà essere di stimolo per iniziare a dar vita a questa nuova musica per Roma.
Piero Sandulli
INCONTRO CON MORASSUT E TEMPESTA
13 Novembre 2024
Roberto Morassut approfondisce la situazione parlamentare rispetto ai progetti di riforma su Roma Capitale e esamina gli effetti e possibili modifiche della finanziaria in discussione in questi giorni. Giulia Tempesta affronta le stesse problematiche nell’ottica e nel ruolo che l’amministrazione comunale e in senso più generale l’assemblea capitolina anche in modo bipartisan può svolgere per un assetto più confacente ad una moderna capitale europea
LUGLIO 2024
L’ON ROBERTO MORASSUT ILLUSTRA LO STATO DELLA DISCUSSIONE NEL PARLAMENTO DELLA NUOVA LEGGE SU ROMA CAPITALE. C’E’ LA SPERANZA E LA POSSIBILITA’ CHE QUESTA LEGISLATURA RIESCA AD APPROVARE UNA LEGGE COSTITUZIONALE SUI POTERI DI ROMA CAPITALE