IL PROGETTO: I PARTE – Gabriele Gandelli
COSTRUIAMO IL PROGETTO
Dentro l’immagine di Piero Meogrossi
L’invito a costruire un progetto individuando alcune problematiche della nostra città e le soluzioni da adottare è stato raccolto da molti soci. Sono giunti diversi documenti, altri sono in via di compimento e nei prossimi giorni saranno pubblicati. Siamo soddisfatti del lavoro che si sta compiendo. Si sta definendo un quadro di interventi concreti ed innovativi, nell’obiettivo di dare soluzioni a problemi e criticità della nostra città. Le nostre proposte una volta completate e perfezionate saranno presentate, in un appuntamento autunnale, alle forze politiche, alle altre realtà associative e ai cittadini romani.
Illustro in estrema sintesi, alcuni progetti, nei prossimi giorni seguiranno ulteriori schede riassuntive sia sulle stesse tematiche che sulle parti in elaborazione (urbanistica, assetti istituzionali ecc.).
Invitiamo i soci, i simpatizzanti e tutti gli amici a commentarli, facendo osservazioni e arricchendoli con le loro idee.
Ricordiamo a tutti che per scrivere le proprie osservazioni sul sito si dovranno registrare. Ci aspettiamo una notevole partecipazione, volta ad aiutarci a costruire il progetto di Visioneroma affinché diventi il programma di noi tutti.
Il Progetto
I Parte
SOCIALE
Introdurre una rete di Coordinamento Centralizzato a livello Comunale prevedendo il censimento dei fornitori e delle risorse da distribuire, determinando criteri di intervento e di svolgimento delle attività assistenziali, stabilendo standard di qualità nell’erogazione dei Servizi, criteri di azione e di controllo affidando ai Municipi il supporto ed il controllo delle attività di Assistenza sui vari territori, coinvolgendo le organizzazioni impegnate sul fronte della carità e del volontariato, e coinvolgendo nel volontariato gli studenti, mediante accordi mirati con le Scuole del territorio, in favore di un’utenza che dovrà essere, a sua volta, censita e nel contempo supportata anche sul piano socio-sanitario (in raccordo con le ASL).
Importante inoltre la presenza di una struttura di sorveglianza di polizia municipale. anch’essa collegata in rete.
*Contributi di Michelangelo Guzzardi, Dario Coen, Raffaele Minelli, Gabriele Gandelli
SANITA’
Rilanciamo con forza l’idea di un territorio urbano fornito di Centri sanitari ragionevolmente dimensionati e realizzati nei Distretti della città, che siano soprattutto, in grado di dare risposte alla cura di patologie meno gravi, con brevi attese, ma rimodulabili rapidamente in caso di emergenze il riferimento è alle Case della Salute (normate dal Decreto Commissario ad Acta n. U00040 del 14.02.2014) per offrire ai cittadini un’unica sede territoriale di riferimento “assicurando la gran parte dell’offerta extra-ospedaliera del Servizio sanitario nazionale”. La Casa della Salute è la struttura modello da imitare nei comuni di Roma e del Lazio, quale doverosa risposta a un servizio assistenziale per chi non ritenga o non riesca a rivolgersi direttamente a un pronto soccorso.
Dovrà contenere almeno alcuni servizi sanitari: reparto di radiologia, una piccola sala chirurgica per piccoli interventi, orario di funzionamento h24 per garantire assistenza per i casi urgenti, agendo così da filtro con la rete ospedaliera, diabetologia, centro dialisi, assistenza per i malati di Alzheimer.
Non devono essere necessariamente tutte uguali, poiché è indispensabile che rispondano a un modello flessibile, capace di adattarsi alle caratteristiche delle diverse patologie ed esigenze territoriali una rete organizzata secondo schemi ad alta flessibilità anche per le esigenze sanitarie emergenti, come nel caso dell’attuale.
*Contributi di Piergiorgio Tupini
PATRIMONIO IMMOBILIARE
Si dovrà elaborare una strategia complessiva di mantenimento, di recupero, di implementazione e di eventuale vendita del patrimonio non strategico.
Per gli immobili che vengono utilizzati dall’Amministrazione Comunale per lo svolgimento delle proprie funzioni dovrà essere privilegiata la detenzione in proprietà e pertanto eventuali immobili detenuti in locazione dovranno essere rilasciati, previa individuazione o di immobili da acquisire o da costruire.
Per gli immobili destinati a soddisfare la domanda di edilizia residenziale dovranno essere accertate la vetusta, l’efficienza e lo stato occupazionale al fine di individuare le necessità di adeguamento dei complessi immobiliari sia dal punto di vista manutentivo e di sicurezza, sia dal punto di vista dell’efficienza funzionale degli stessi.
La gestione delle procedure di assegnazione e controllo, dovrà essere del tutto ripensata con finalità di regolarizzare l’utenza avente diritto. Un ulteriore incisiva azione dovrà essere destinata ad evitare occupazioni abusive e l’utilizzo in maniera illegale. Questo si lega con quanto proposto da Michelangelo Guzzardi con la costituzione di una struttura di sorveglianza di zona.
Per quanto riguarda gli immobili utilizzati per fini sociali, culturali e sportivi va innanzitutto previsto un aggiornamento del censimento dell’esistente al fine di verificarne lo stato (manutentivo e di sicurezza) e soprattutto la dimensione quantitativa e qualitative in funzione dell’esigenza e della domanda di servizio.
Nell’ambito dello sviluppo il primo bacino di disponibilità a cui attingere dovrà essere quello degli immobili confiscati per i quali dovrà essere, quanto prima possibile, messa in campo un attività finalizzata al loro riutilizzo che ne eviti la decadenza e il degrado.
Per terminare ci saranno gli immobili che vengono destinati a scuole e plessi scolastici, la prima attività da svolgere relativamente a questo patrimonio e quella relativa a garantire le dovute condizioni di sicurezza e decoro.Procedere poi ad un’analisi sull’offerta erogabile negli spazi disponibili sia nell’attuale conformazione che nel loro ripensamento in chiave moderna e capire se è necessario una potenzialità delle singole strutture in base alla domanda,
Per realizzare al meglio quanto descritto si dovrà procedere alla ricerca delle necessarie risorse finanziarie. Innanzitutto la corretta gestione dei costi, l’abbattimento dei canoni di locazione passiva, la massimizzazione degli affitti attivi con la salvaguardia di quelli di natura sociale e la messa a reddito del patrimoni sfitto. Attivare un programma di disinvestimento del patrimonio non strategico degli Immobili di proprietà non ubicati nel territorio del Comune di Roma, degli immobili confiscati per i quali la trasformazione ai fini sopra citati non è conveniente, degli immobili inefficienti e di vecchia concezione, previa individuazione di solide alternative per l’utenza che ne usufruisce.
*Contributi di Alberto Panfilo
MOBILITA’ E ECONOMIA SOSTENIBILE
Il Covid-19 comporta e comporterà enormi problematiche di ogni genere, soprattutto di natura economica, ma ci sta facendo assistere a scenari irripetibili che potrebbero o meglio dovrebbero essere fonte di attente riflessioni. Roma e le altre città deserte e senza auto ci offrono un quadro che sarebbe delittuoso sfregiare tornando al caotico e pestilenziale traffico urbano che ruota prevalentemente sull’utilizzo dell’auto privata, spesso utilizzata da un singolo viaggiatore, per non parlare del crollo delle polvere sottili.
Pensando al futuro, ricordiamo che il 75% del PIL mondiale, entro il 2030, sarà prodotto da megalopoli che dovranno essere smart per generarlo ed essere destinatarie degli enormi finanziamenti finalizzati alla rigenerazione urbana. Se Roma non sarà smart, i flussi della finanza globale la emargineranno, con le ovvie conseguenze.
Riqualificazione dei centri storici, recupero di aree dismesse e vuoti urbani da riempire, rigenerazione dei quartieri residenziali e soprattutto delle periferie, multi-mobilità sostenibile, sono tutti elementi necessari per un progetto di città qualificato e qualificante.
Lavorare da casa o in remoto sta facendo capire che l’efficienza può essere la stessa se non superiore al lavoro svolto dall’ufficio perché si evitano spostamenti, ritardi, difficoltà di organizzare le rispettive agende e si guadagna una enorme quantità di tempo.
Sicuramente un passaggio ineludibile sarà rappresentato dalla mobilità che oggi rende operare a Roma assurdamente defatigante.
Casa, ufficio, scuole dei figli, spostamenti, vengono analizzati quali elementi cruciali per scegliere ove allocare la sede aziendale. Roma è oggi seconda solo a Bogotà per il tempo trascorso in auto. Ciò porta le aziende, in specie quelle internazionali e di grandi dimensioni, a non scegliere Roma quale sede.
Una mobilità che con il tempo lasci “ai posti di coda” le auto, per privilegiare gli spostamenti con mezzi comuni, non più inquinanti; con mezzi pubblici che si affidino alle rotaie, treni, metro, tram, e ai bus elettici spostamenti attraverso piste ciclabili come stanno realizzando tutte le città del mondo, con biciclette anche con pedalata assistita e piccoli mezzi elettrici. Car sharing con società o anche le stesse case automobilistiche che se ne occupano e le gestiscono.
A Roma nel 2019 ci sono stati 30.000 incidenti stradali con oltre 120 morti, un dato che ci devi spingere ad azzerarlo, lo si può fare solo con una nuova mobilità, che renda il traporto mediante le auto complementare.
La competizione tra metropoli si giocherà su questi fattori e sarà spietata vista la posta in gioco. I green bond hanno superato i 250 miliardi di dollari ed il mercato di questi strumenti finanziari è in grande espansione. Le attività gestite dai fondi socialmente responsabili sono raddoppiate dal 2012, passando da 250 ad oltre 500 miliardi.
Saranno la multimobilità e la micromobilità gli elementi chiave attorno ai quali rivoluzionare gli spostamenti. Pensare a realizzare altri parcheggi e strade ad alto scorrimento e simili infrastrutture è semplicemente fuori luogo.
*Contributi di Gianluca Santilli
Fulvio Ciocca Abito a monteverde vecchio e domenica ho fatto quattro passi al gianicolo la terrazza su Roma bene mi sono vergognato di essere romano romano de Roma uno schifo di degrado sporcizia e altro cioè è da aprile dell anno scorso che un fulmine colpì una statua di bronzo del monumento a Garibaldi bene è ancora così con le bandane e fare una saldatura ci vuole poco quindi una vergogna poi sul lato destro ci sono due casupole o caravan di gente che magari vendeva ricordini x turisti che fanno veramente schifo e nessuno dice niente da anni ma sembrano baracche e nn so come i vigili nn le possano rimuovere insomma va bene il vs progetto bravi ma una cosa così vergognosa nn l avevo mai vista birre e plastiche x terra nn pulisce nessuno ma questa è Roma?
Anna Caterina Sarebbe utile una metro affianco al GRA con stazioni satelliti alle 30 uscite esistenti, e dopo l’esperienza Covid incentivare lo Smart working e liberare la città dal traffico, i lavoratori e le imprese risparmierebbero tempo e denaro.
Mara Mcolds Perché no il forlanini? È quasi al centro della città perciò comodo da raggiungere, è predisposto per le malattie infettive, ha un bel parco. Purtroppo è molto mal ridotto, però fa anche parte di un gruppo di ospedali e questo aiuterebbe a creare un polo multifunzionale.
Maria Giovanna Rita Cau ha commentato su Facebook : Aiuterebbe molto spostare tutti i ministeri fuori dal centro storico. Creare un centro direzionale unico ed intercluso con accessi sorvegliati, di proprietà pubblica, ben collegati con il trasporto pubblico. I costi di gestione e manutenzione saranno meno dispendiosi, per miglior efficienza energetica e razionalizzazione dei costi per servizi di pulizie, portineria, meno auto blu per spostamenti tra i vari ministeri, meno scorte di sicurezza. Liberare palazzi storici di pregio per ottimizzarne e rendere più proficuo il loro utilizzo. La città ne trarrà sicuramente più vantaggi.
Per la mobilità ritengo debba essere coinvolta Ferrovie dello Stato con il pieno e coordinato utilizzo della sua rete urbana. Ancora per la mobilità, ove possibile, trasformare le stazioni della metro in centri attrezzati di cooworking