L’ora delle scelte

L’ora delle scelte

La situazione della Capitale è giunta ad un preoccupante livello di guardia sul piano economico, politico e sociale mai toccato nemmeno con la disastrosa gestione Alemanno.
I continui cambiamenti di assessori, nelle funzioni amministrative, la destabilizzazione degli assetti delle municipalizzate sta dietro tale desolante panorama a fianco dell’evidente mancanza di un disegno di sviluppo e di risanamento.
Tale stato di cose è oramai evidenziato da tutti i mezzi di informazione internazionali e nazionali.
Vengono spontanee a questo punto tre domande: la prima rivolta alle forze politiche d’opposizione; la seconda rivolta alle organizzazioni che rappresentano le istanze sociali, sindacali, imprenditoriali; la terza direttamente al movimento cinque stelle.

Per quanto riguarda le forze di opposizione e per quello che ci riguarda in particolare quelle progressiste è il momento di chiedersi se sulla Capitale è stato fatto un investimento adeguato in termini di direzione politica, di scelte organizzative sui territori, di superamento di quello shock politico connesso alle dimissioni del sindaco Marino e alle questioni giudiziarie precedenti.
All’interrogativo “che fare” deve essere data subito una risposta:
Compiere ogni atto che porti alle dimissioni del sindaco attrezzandosi per una nuova elezione presentandosi da soli ed in antitesi con il movimento 5 stelle e la destra?
Oppure tentare un dialogo con la richiesta oltretutto di improbabile accoglimento di un immediato cambiamento di scelte politiche, uomini e quindi con l’ingresso in una nuova giunta con lo stesso PD con tutti i rischi di rimanere coinvolti nel giudizio fallimentare di quanto finora fatto?
Oppure infine tentare una intesa politica con il movimento 5 stelle a livelli nazionali per costruire fin d’ora quella che sarà la nuova amministrazione di Roma  e che consenta di andare alle elezioni romane anticipate o alla scadenza naturale, uniti e con un vero programma di svolta e con candidati di alto livello adeguati al ruolo della Capitale?

Ai corpi intermedi ci sentiamo di chiedere se hanno fatto il necessario per denunciare la situazione e pretendere rapporti forti con l’obiettivo di far uscire dal letargo la giunta Raggi e cosa intendano fare per favorire cambiamenti radicali

Al movimento 5 stelle di cui si assiste a livello nazionale, in concomitanza con la rottura con la lega di Salvini, una evoluzione ancora non precisata nel suo esito, ma evidente, rivolgendosi in particolare a quella parte che sembra più sentire l’esigenza di un cambiamento, vorremmo chiedere se non sembra più che urgente l’apertura di una riflessione autocritica sull’esperienza fallimentare che caratterizza oramai gran parte della consigliatura.
Una discussione pubblica che valuti la debolezza dell’azione del sindaco e degli assessori, l’incapacità di avere rapporti concreti con i livelli istituzionali naturalmente da coinvolgere sul ruolo della capitale, la cancellazione del rapporto con la cittadinanza e con le strutture della rappresentanza sociale e degli interessi.
Ed ancora se in assenza di questa discussione e quindi della rottura con la linea finora perseguita si rendono conto che si va incontro ad un suicidio politico elettorale che potrebbe probabilmente favorire proprio quella Lega da cui ci si è finalmente allontanati che a Roma è ben amalgamata con la destra della Meloni?

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2 risposte

  1. Elena Battaglini ha detto:

    Sono molto d’accordo: un clima sereno e fattivo, per co-costruire nuove progettualità, magari ‘capacitanti e generative’, dallo sguardo … lungo.
    L’avvitamento narcisistico in quello che definisco ‘lamento tossico’ non fa bene a nessuno e ritengo sia strumento di deresponsabilizzazione nella cornice retorica ‘us vs them’.

  2. Giorgio Tamburrini ha detto:

    Buongiorno a tutti! mi chiamo giorgio tamburini e faticosamente faccio l’architetto…ringrazio visioneroma per aver dato ad un analfabeta sociale quale sono la possibilità di esprimere il mio pensiero sulla situazione della nostra città.
    Da ragazzo sono cresciuto ascoltando radio radicale e le invettive del mai abbastanza rimpianto Marco Pannella contro quelli che definiva “ladri di verità,ladri di giustizia”.
    Ecco la mia rabbia nei confronti di questa amministrazione,incapace a tutto ma capace di ogni efferatezza, é proprio il fatto che al termine di questi 5 anni di niente l’ ineffabile sindaca e la sua variegata e mutante schiera di collaboratori avranno “rubato “ ad ognuno di noi 5 anni di possibili occasioni di crescita,lavoro,sperimentazione. Il lascito di questa gente sospesa tra rivalse personali e incapacità consisterà in questo grande “furto” perpetrato ai danni di tutta la città!

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