10 azioni per far ripartire Roma – Piero Sandulli

Dieci azioni per far ripartire Roma 

1. SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE BUROCRATICHE.

E’ necessario riprendere l’iter di semplificazione già posto in essere alcuni anni fa poi immotivatamente ed ingiustificatamente interrotto, al fine di rendere più agevoli i rapporti tra l’Amministrazione comunale ed i cittadini.
Inoltre, è necessario operare in modo tale che le diverse banche dati del Comune della Regione e dell’Area metropolitana romana siano collegate tra loro; così come deve essere completato il collegamento con la rete della pubblica amministrazione, al fine di aumentare la trasparenza dell’azione amministrativa e monitorare le diverse attività commerciali.
Le ulteriori e nuove possibilità offerte dall’informatica consentono di monitorare al cittadino lo stato dei procedimenti garantendo la trasparenza dell’azione amministrativa.

2. CARTE D’IDENTITA’ DA CONSEGNARE IN TEMPI BREVI.

I tempi di attesa per ottenere dal Comune la nuova carta d’identità telematica sono mostruosamente ed immotivatamente lunghi; il cittadino è costretto a chiedere appuntamenti che gli vengono concessi dopo tre o quatto mesi e può ritirare il documento solo dopo altre tre settimane di attesa. E’ noto che il cittadino utilizza la carta d’identità anche per muoversi nei paesi dell’Unione Europea e tale lunga attesa è certamente foriera di danni per le persone, oltre che essere dimostrazione di un mancato rispetto per la dignità di esse.
Va ricordato che nel 1996 le carte d’identità erano consegnate a vista, oggi anche le nuove carte informatizzate possono esserlo, ottimizzando la macchina burocratica.

3. UN NUOVO “STATUS” PER LA CITTA’ DI ROMA.

Roma, in quanto capitale d’Italia, inglobante lo Stato della Città del Vaticano, nonché ospitante la sede della F.A.O. è chiamata a svolgere compiti di rappresentanza, ad ospitare tre diversi corpi diplomatici (presso lo Stato Italiano, presso la Santa Sede e presso la F.A.O.) tale attività risulta particolarmente dispendiosa. Dei costi che la città deve sostenere per compierla solo una minima parte viene rimborsata dallo Stato.
Non è più sufficiente risolvere il problema con “i pannicelli caldi” che nel tempo si sono succeduti con le varie leggi che si sono occupate di Roma Capitale, è, invece, necessario che si realizzi un nuovo status per la città capitale d’Italia. Al riguardo, deve essere ricordato che il sindaco di Parigi siede al tavolo del Consiglio dei ministri e che analoghe prerogative sono offerte ai sindaci di Madrid e di Londra.
E’ altresì, necessario, superare l’ormai vetusto disegno normativo della città metropolitana (L. 142/90), che nel caso di Roma è stata fatta coincidere con l’area della provincia, senza considerare che alcune zone della provincia di Roma non gravitano affatto sulla capitale, mentre altre, pure esterne nel territorio della provincia, hanno rilevanti rapporti con Roma.

4. POTENZIAMENTO DEGLI U.R.P. E PIENA ATTUAZIONE DELLA LEGGE N. 241 DEL 1990.

E’ necessario dar corso alla piena realizzazione della trasparenza amministrativa, sia moltiplicando e rendendo efficienti gli uffici di relazione con il pubblico, primo motore della sussidiarietà amministrativa, che dando piena attuazione alle norme sull’accesso e sull’autocertificazione, da tempo in vigore, ma mai concretamente attuate dal Comune di Roma.
Il Comune, come ogni altro ente pubblico centrale o locale, deve essere considerato un luogo di servizio per i cittadini e non può comportarsi da padre-padrone che gestisce tempi ed attività delle persone in modo improprio ed angariante.
Inoltre, è necessario far viaggiare in rete le notizie ed i documenti e non le persone, in tal modo, si potrà evitare traffico e costi. Anche per realizzare questa che potrebbe sembrare un’idea fantascientifica, è possibile utilizzare le tante tecnologie inserite nei nostri telefonini divenuti sempre più dei computer da tasca e sfruttando le potenzialità del GPS per regolare al meglio il traffico della città.

5. CREAZIONE DI UN UFFICIO PER ACQUISIRE I FONDI EUROPEI COMPOSTO DA SOGGETTI ALTAMENTE QUALIFICATI NEL SETTORE.

Molte città e territori stranieri hanno saputo, intelligentemente, attingere ai fondi europei riqualificando ampia parte del loro territorio può essere citata per tutte l’esperienza di Barselloneta quartiere malfamato di Barcellona che agli inizi degli anni 90 utilizzando fondi europei e le risorse del CIO (nel 1992 Barcellona ha ospitato le olimpiadi), è giunta all’attuale splendore essendo, oggi, uno dei punti di maggiore ricettività turistica dell’intera Spagna.
Va ricordato che in vista del Giubileo del 2000 Roma riuscì ad ottenere dall’Unione Europea finanziamenti che hanno consentito, con sette diversi progetti, la realizzazione di tutta la rete informatica funzionale ad ospitare le manifestazioni dell’anno Santo del 2000.
Al fine di realizzare dette ipotesi di lavoro è necessario che il Comune si doti di un ufficio altamente specializzato con funzionari in grado di padroneggiare nelle lingue straniere e muoversi agevolmente nella complessa normativa dell’Unione Europea.
Per il futuro, riuscire a drenare le risorse economiche dell’Unione significherà implementare le potenzialità della città e, ad un tempo, ridurre i costi per i cittadini.

6. SPORTELLO DI CONCILIAZIONE PER LE BUCHE E GLI ALTRI DANNI PRODOTTI DALL’INCURIA.

Alla fine dello scorso secolo (1995) il Comune si dotò di uno sportello di conciliazione, idoneo a coordinare l’attività dell’Amministrazione locale e dell’assicurazione, all’epoca posseduta dal Comune e riuscì a conciliare un buon numero di controversie evitando che esse divenissero cause, ingolfando, così, l’attività dell’avvocatura del Comune, allora come oggi, in sotto organico. Quell’esperienza, premiata anche dal Forum della Pubblica Amministrazione, deve, oggi, essere ripresa e potenziata in modo da avvicinare i cittadini alla cosa pubblica di evitare il proliferare del contenzioso razionalizzando le liti e risarcendo in tempi brevi, i cittadini dai danni patiti da una incuria, sempre maggiore, dell’attuale gestione del Comune di Roma.

7. POTENZIARE LE COMPETENZE DEI MUNICIPI.

Il decentramento amministrativo tra il Comune ed i quindici Municipi che si ripartiscono il territorio della città capitale, non è mai stato, in concreto realizzato, è necessario che le Municipalità acquisiscano maggiore capacità di spesa e che l’intera gestione del verde pubblico e della viabilità passi ad esse. E’ necessario potenziare gli sportelli anagrafici delle diverse Municipalità allocandoli in sedi adeguate e di proprietà comunale e coordinando l’attività delle municipalità con i gruppi di zona della polizia urbana.
Infine, è necessario prevedere uno status speciale per la Municipalità di Ostia che possa garantire il controllo del territorio sottraendolo alle organizzazioni malavitose che oggi, in concreto, lo gestiscono. Appare evidente che tale attività debba realizzarsi con il coinvolgimento della Prefettura e del Ministero degli Interni.

8. CREAZIONE DEL POLO MUSEALE DEL CAMPIDOGLIO.
Tutti i palazzi, oggi utilizzati dalla burocrazia capitolina, sul Colle del Campidoglio dovranno ospitare un unico grande museo sull’esempio del Louvre per consentire una maggiore attrazione per i turisti, cercando, in tal modo, di estendere i giorni di soggiorno nella Capitale oggi limitati a due o tre.
Invero, non vi è nessuna necessità che gli uffici burocratici alloggino sul Colle capitolino e nelle sue immediate vicinanze (palazzo dell’anagrafe, palazzo del servizio elettorale), in quanto le moderne tecnologie possono ottenere gli stessi risultati nell’esplicazione del lavoro anche da postazioni lavorative più distanti dal centro della città.
Deve essere considerato che Roma, da tempo, manca di una prospettazione culturale di rilievo mentre altre città capitali europee, non solo Parigi, ma anche Londra, Madrid e Berlino, hanno da questo punto di vista compiuto, negli ultimi venti anni, rilevanti e significativi progressi.

9. MIGLIORE GESTIONE DEL PATRIMONIO DEL COMUNE.

Malgrado i vari tentativi svolti nel tempo la gestione del patrimonio del Comune non è mai stata razionalmente operata non si è mai pienamente informatizzato il patrimonio, non si sono mai recuperati spazi di proprietà o abusivamente occupati, sottraendoli, così alla fruizione della collettività, al riguardo è sintomatico lo stato di abbandono in cui versa lo Stadio Flaminio e la stessa area una volta occupata dal velodromo olimpico, a voler tacere dei vari impianti sportivi mai completati ed oggi ingombranti monumenti alla incompetenza (è sufficiente al riguardo ricordare il palazzetto dello sport sito a Labaro, per il quale sono stati investivi rilevanti fondi pubblici).
E’ necessario, dunque, realizzare un ufficio di monitoraggio e recupero del patrimonio pubblico individuando ciò che può essere dismesso e quanto invece recuperato all’uso pubblico. E’ quantomeno sintomatico dell’incuria con cui viene gestito il patrimonio che molti uffici comunali siano in locazione passiva, mentre molte strutture pubbliche, che potrebbero tranquillamente ospitare detti uffici, sono abbandonate e non manotenute.

10. OTTIMIZZAZIONE DEL PERSONALE MISURAZIONE PER OBIETTIVI.

E’ necessaria una ampia e ponderata attività di realizzazione di una pianta organica commisurata alla effettiva funzionalità dell’ente locale. Molti incarichi sono rimasti immutati nel tempo ed assegnati non in virtù di una effettiva esigenza, ma in base ad una prassi consolidata ed oramai superata.
E’ necessario razionalizzare gli incarichi e misurare la produttività di ogni dipendente per obiettivi preindicati all’inizio dell’anno, misurati nel corso dello stesso e valutati nel termine di esso.
Invero, desuete e superate sono le “battaglie al cappuccino”, tanto care ai diversi ministri della funzione pubblica, l’attività dell’amministrazione, locale e centrale, deve essere produttiva di risultati e non può valutarsi sulla sola base del tempo passato in un pubblico ufficio.
Per fare questo il Comune dovrà dotarsi di Organismi di valutazione indipendenti e di controlli di gestione funzionali ad imitazione di ciò che accade nel privato in quanto la gestione della cosa pubblica non può rispondere a logiche diverse, né può essere considerata una sinecura.

Piero Sandulli

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Una risposta

  1. Bruno Bianchi ha detto:

    3. UN NUOVO “STATUS” PER LA CITTA’ DI ROMA.

    La Costituzione (Art.114, comma 3) consente ampia libertà per la definizione dell’ordinamento di Roma.
    Rendere completamente autonoma la Capitale sottraendola, in particolare, alla potestà legislativa ed amministrativa della Regione, sarebbe un grande passo avanti.

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