Sin dai tempi del diritto romano, era chiaro ai giuristi il ruolo ripristinatorio di una sanzione, che quando era stata scontata consentiva al reo, pagato il suo debito con la società e la legge lesa, di recuperare il suo ruolo e la sua dignità sociale.
Alla luce di queste considerazioni, recepite dal mondo giuridico moderno, la decisione presa ieri da un giudice statunitense non può che lasciare perplessi. Invero, la Giustizia è venuta meno al suo compito fondamentale: quello di rendere la propria decisione nella sua completezza: accertamento della responsabilità ed erogazione della sanzione.
A ben vedere la pena esplica effetti positivi anche nei confronti del reo, perché gli consente,una volta scontata, di riprendere a pieno titolo il suo status di cittadino.
Non avere comminato la pena in presenza di una condanna già sancita dimostra che, talvolta, la legge non è uguale per tutti, con un grave danno alla credibilità della funzione. Cosa si sarebbe dovuto fare?
Comminare la pena e sospenderla per il periodo di tempo in cui Trump svolge le sue funzioni istituzionali, per le quali è stato eletto.
Questo modo di fare dei giudici americani dimostra, purtroppo, che la loro cultura giuridica è ancora immatura.
Piero Sandulli