LA SPORTA CONSAPEVOLE RICONOSCERE LA QUALITA’ DEGLI ALIMENTI AL DI LA’ DEI MITI CON GIANFRANCO PICCIONI
LA SPORTA CONSAPEVOLE RICONOSCERE LA QUALITA’ DEGLI ALIMENTI AL DI LA’ DEI MITI
Cucinare bene e sano è importante, ma acquistare in modo consapevole bene lo è altrettanto e forse di più, anche per orientare il mercato e la stessa produzione e trasformazione degli alimenti. Un libro che ci aiuta ed un dibattito con l’autore ed esperti sulla qualita’ del cibo che compriamo. Partecipano Andrea Sonnino, Alessandra De Seneen e Gianfranco Piccioni. Visioneroma partecipa con molto interesse all’iniziativa dell’INSOR.
Gianfranco Piccioni, il nostro responsabile di “cibo e Ambiente” continua il proprio impegno di conoscenza e divulgazione per una alimentazione sana, consapevole e sostenibile.
Recensione per la Sporta Consapevole di Andrea Sonnino.
Presentazione presso l’Istituto Nazionale di Sociologia Rurale (INSOR) Roma martedì 21 gennaio 2025 ore 16,30.
Partecipanti: Alessandra De Seneen (Segretario Generale INSOR); Andrea Sonnino (Autore); Gianfranco Piccioni (Visioneroma, Consiglio del Cibo di Roma); Pasqualino Santori (Presidente Istituto di Bioetica per la Veterinaria e l’Agroalimentare), Roberto Tomei Manager e Professore del Settore Ristorativo.
La sporta Consapevole.
Il saggio di Andrea Sonnino “La sporta consapevole, riconoscere la qualità degli alimenti al di là dei miti” L’Autore ricopre la carica di Presidente della Federazione Italiana Dottori in Scienze Agrarie Forestali.
In primo luogo va ricordato il termine sporta, con una breve indagine, è facilmente conosciuto da tutti i babyboomer, ma non così facilmente dalle generazioni successive.
Che cosa è una spòrta? Termine latino per intermediazione etrusca, cesta, paniere di vimini intrecciati, che serviva soprattutto a contenere alimentari. Successivamente ampia borsa di paglia intrecciata, e più spesso di stoffa o di pelle. Dagli anni settanta in rete nailon, con due manici, usata per portarvi la spesa. Scansata dall’uso linguistico e pratico dalle buste di plastica usa e getta.
La consapevolezza è la parte centrale di dieci capitoli di cui è composto il saggio.
La scelta degli ingredienti è essenziale per alimentarsi con gusto, in modo salutare e conveniente, limitando per quanto possibile l’impatto sull’ambiente, infatti a livello mondiale, il cibo rappresenta circa un terzo dei gas climalteranti prodottidalla vita sul pianeta dei sapiens.
Il libro da informazioni e suggerimenti a chiunque faccia la spesa, per fornire elementi di conoscenza su come riconoscere la qualità degli alimenti al di là di miti, leggende e false notizie.
L’autore ha avuto l’abilità di sintetizzare e rendere fruibile al grande pubblico un argomento ricco di dinamiche intricate e complesse con un’opera agile, maneggevole e di facile lettura.
Le ottime suggestioni condite da informazioni preziose cheforniscono strumenti di lavoro a professionisti e tecnici del settore.
La qualità è già presente e controllata dalla normativa europea e dai controlli istituzionali italiani. Manca lacomprensione e competenza del consumatore cittadino.
Come implementare la qualità se è in mano alla qualità informativa e operativa del consumatore/cittadino?
La qualità è già presente nei cibi a nostra disposizione. Pertanto è molto elevata ma la confusione e le notizie false ne nascondono la visione. L’aspetto simbolico edesperienziale, anche impliciti o inconsci che guidano le scelte del cittadino consumatore ne risultano falsate.
Ricco di spunti e suggestioni per quello che riguarda il l’inganno delle mode, del marketing ma in realtà è molto più ampio.
Ad esempio quando tratta del “dialogo tra sordi con la politica”.
Si auspica che i politici svolgano, sul cibo il ruolo di “ignoranti colti” per governare, con il dialogo, la grandissima varietà delle articolazioni delle filiere del cibo.
Si suggerisce di passare dalla democrazia procedurale alla democrazia partecipativa quindi dalla democrazia procedurale.
Per quanto riguarda Roma sarebbe necessaria una presenza politica che sviluppi il dialogo tra tutte le parti che compongono le filiere del cibo su Roma.
Come Consiglio del Cibo stiamo lavorando a costituireDistretti del Cibo. Filiere del Cibo di Roma dalla terra fino alla ristorazione.
Lo strumento qualificare i cittadini consumatori anche per mezzo della qualificazione degli attori della filiera del cibo.
Sostituire il dialogo tra sordi con una conoscenza articolata soprattutto rivolta alla formazione del cittadino consumatore potrebbe essere la soluzione.
Costruire un distretto del cibo di Roma esteso all’ Area metropolitana in cui il nome e la storia di Roma valorizzanole attività e della produzione di Roma stessa.
Per noi, del Consiglio del Cibo, è questo l’aspetto qualificante.
Molte difficoltà ci caratterizzano ma il merito del testo è come i problemi possono trovare soluzioni con gli strumenti ispirati da questo ottimo saggio.