Chi governa la città ? – Giovanni Valeri

AMMINISTRAZIONE COMUNALE E MAGISTRATURA AMMINISTRATIVA

CHI GOVERNA LA CITTÀ?

In generale, la scelta delle politiche amministrative spetta all’Amministrazione Comunale (AC), nelle sue tradizionali sedi (Consiglio, Giunta); e secondo la ripartizione dei “poteri” previsti dalla Legge.
L’AC assume le decisioni generali e di dettaglio, promuove le iniziative pubbliche e indirizza quelle private, la cui attivazione è di norma subordinata ad un “assenso” preventivo, o ad una segnalazione degli interessati.
Le politiche dell’Amministrazione sono sottoposte al controllo dei cittadini, ai quali spetta il giudizio sulla loro efficacia, nelle periodiche consultazioni elettorali.
Il Giudice Amministrativo (GA) ha il delicato compito di verificare, su richiesta degli interessati, la rispondenza delle decisioni amministrative comunali alla legge e ai principi generali. Se le ritiene illegittime, dispone di una pluralità di azioni: di annullamento o di nullità; di condanna in diverse forme (risarcimento/reintegrazione, adempimento anche specifico).
In sostanza, l’AC e il GA operano su livelli diversi, nel senso che la prima governa la Città, attraverso scelte generali e puntuali, nell’interesse dei suoi abitanti; mentre il secondo, se richiesto, esercita il controllo sugli atti amministrativi che attuano tali scelte, con una fisiologica percentuale di decisioni “contrarie” all’Amministrazione.

Per quanto riguarda Roma, l’attuale amministrazione sta incontrando notevoli difficoltà nel governo della Città, in una pluralità di settori.

Anche il “governo del territorio” risente di questo drammatico stato di cose.

Negli ultimi anni, l’AC ha archiviato il modello urbanistico espansivo per promuovere la Rigenerazione urbana dell’esistente; sono però mancate regole chiare e misure amministrative coerenti, indispensabili per garantire il successo dell’operazione. Soprattutto, è mancata una lungimirante visione politica, capace di sfruttare le enormi potenzialità della Rigenerazione urbana per proiettare la Città verso modelli di crescita economica, sociale e culturale di livello europeo; e per restituire dignità e bellezza alla Città condizionata dall’incuria.
Tale deficit politico ha inoltre portato alla proliferazione di misure amministrative improntate alla mera conservazione dello status quo.
Inevitabilmente, al GA si è chiesto di assumere un ruolo che non è il suo, quello di “motore” della rinascita urbana, dovendo fronteggiare la massiccia richiesta da parte degli interessati (semplici cittadini, imprese, istituzioni) di misure giurisdizionali propulsive di quelle amministrative.

È un fatto notorio che oggi il TAR sia oberato di istanze giudiziali preordinate all’adozione di “provvedimenti” autorizzativi di interventi; con innumerevoli richieste di nomina di Commissari ad acta in sostituzione dell’Amministrazione contraria o inadempiente.

In sostanza, le difficoltà dell’AC hanno determinato una sovraesposizione del GA, che si è trovato a fronteggiare una anomala “domanda” di tutela effettiva, in grado cioè di garantire la concreta soddisfazione della pretesta sostanziale dei ricorrenti.

Il contesto generale in cui operano l’Amministrazione Comunale e il Giudice Amministrativo non lascia margini di incertezza in merito alla domanda iniziale, su chi governi la Città.
Il governo della Città è nelle mani dell’Amministrazione Comunale; se essa non si dimostra all’altezza del compito che le è stato affidato, non può essere il GA a rimpiazzarla. L’esercizio della funzione giurisdizionale può anche tradursi in decisioni di condanna dell’AC all’adozione dei provvedimenti amministrativi omessi o negati, ma non attribuisce al GA il ruolo di “sostituto generale” dell’AC.

Solo l’Amministrazione Comunale può fare scelte amministrative coerenti con i propri indirizzi politici. Se non lo fa, se omette di esercitare i propri compiti, l’unico rimedio è quello della scelta ad opera dei cittadini di una nuova Amministrazione.


Giovanni Valeri 

Avvocato nell’ambito dello Studio Amministrativista del quale è cofondatore, dalla fusione degli studi Valeri e Mannucci, entrambi operanti nel settore del Diritto Amministrativo, specializzati in Diritto Amministrativo sia per i soggetti privati (Società, Consorzi, Associazioni, persone fisiche) sia per soggetti pubblici (Comuni ed altri Enti pubblici). Laureato con la votazione di 110 e lode ha collaborato con il Prof.G.Guarino, ordinario di Diritto Amministrativo presso l’Università “La Sapienza” e si è specializzato nei settori dell’urbanistica e dell’edilizia. Iscritto all’Albo dei Procuratori Legali di Roma, degli Avvocati ed all’Albo speciale degli Avvocati Cassazionisti. 

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